venerdì 30 gennaio 2009

Puerto Escondido - Messico- 30 gennaio Carissimi, vi scriviamo da Puerto Escondido, sul Pacifico,dove abbiamo trascorso due settimane di riposo perchè Adriana non sta bene. La notte del 13 è stata ricoverata in una Clinica, a Chiapa de Corzo, perchè era svenuta.Le analisi del sangue hanno evidenziato che quasi tutti i valori erano sotto i parametri minimi richiesti in particolare la pressione e la emoglobina, in lei già bassa perchè microcitemica. Sta facendo una cura di ferro aiutata da una ricca alimentazione e dal riposo. Nei prossimi gg ripeteremo le analisi e ci comporteremo di conseguenza. La mano di G. Carlo, per la verità alquanto trascurata, sta recuperando funzionalità. Vi avevamo lasciati a Cartagena da dove siamo ripartiti la notte dell'11 di novembre per il centroamerica. Del Costarica, del Nicaragua, dell'Honduras, del Belize e soprattutto del Guatemala, per noi bellissimo, vi racconteremo dettagliatamente in altro momento. Non possiamo però non anticiparvi tre particolari incontri avuti. Appena entrati in Honduras, nella città El Paraiso, più persone ci hanno sollecitato ad andare a salutare Don Ferdinando,il loro parroco italiano del quale hanno iniziato a tessere stima e lodi, per cui ci siamo diretti alla chiesa. Un suo collaboratore ci ha detto di aspettarlo perchè ogni sabato pomeriggio andava a giocare una partita di calcio, infatti con la sua squadra partecipa ad un torneo. Questo ragazzone di 40 anni, alto 1,98, unico missionario della diocesi di Melfi, ex giocatore nella ns.serie C, già missionario in Africa e per due anni insegnante all'Università di Gerusalemme, ha portato nella città che all'inizio lo aveva accolto con freddezza e scetticismo, tante iniziative costruendo scuole, asilo materno per le mamme che lavorano, casa di riposo per anziani ( qui li chiamano asili), centro sociale, centro di disintossicazione per drogati e alcolizzati, riuscendo a coinvolgere molte personalità locali,quali maestri, medici, infermieri ecc che gratuitamente dedicano alcune ore della settimana al funzionamento di queste opere. Si era indebitato fin sopra la testa,ma per sua fortuna e non ha mai saputo chi, dall'Italia una anima buona ha annullato tutto il debito lasciando anche 12.000 euro nel suo conto.Ci ha raccontato che a rompere il gelo con la popolazione è stata anche la popolarità avuta quale giocatore di calcio, finendo addirittura per essere nominato dalla stampa "personaggio dell'anno". Fuma e beve qualche birra, abitudini che per la mentalità locale sono più peccaminose che abbandonare un bambino per strada. Nella Messa di quel sabato sera è stata celebrata la entrata in società di una quindicenne. Avevamo sentito molto parlare di questa festa in tutto il sudamerica ma mai e poi mai avremmo immaginato una cerimonia tanto impegnativa e sfarzosa. Questa in verità era una famiglia benestante, ma la ricorrenza è sacra per qualsiasi famiglia, anche la più povera, che si indebita per anni pur di non fare mancare alla loro quindicenne la tappa più importante prima del matrimonio.Abbiamo concluso la giornata con Don Ferdinando mangiando una favolosa pizza e bevendo qualche birra.Grazie tante e un arrivederci in Italia. In Guatemala, oltre ad avere visitato i pricipali siti archeologici, le città coloniali, il vulcano Pacaya, il lago Atitlan e una delle tante località denominate San Antonio, S.Antonio Aguas Calientes, abbiamo avuto modo di vivere fra le popolazioni indigene conoscendone usi e costumi. Ora vi raccontiamo dell'incontro, ad Antigua, con il francescano Frà Giuseppe Contran, di Vigorovea, da 15 anni direttore de las Obras Sociales "Santo Hermano Pedro" Questa fondazione è un miracolo dell'amore, dedita essenzialmente alla cura e all'assistenza dei più poveri senza distinzione di razza. E' Ospedale, piccolo Cottolengo con vari ambulatori, ha 330 dipendenti e usufruisce del servizio volontario di equipe di medici e chirurghi di diversi Paesi in particolare americani che arrivano settimanalmente carichi di attrezzature e materiali quali anestetici, antibiotici ed altro. Gli ospiti sono prevalentemente indios, i discendenti dei Maya. Accoglie centinaia di bambini abbandonati perchè ammalati, denutriti, quasi tutti con la deformazione del labbro leporino, bambini con paralisi celebrale e sindrome di Down e anziani con demenza senile e morbo di Parkison. Con Frà Giuseppe abbiamo visitato tutti i padiglioni, su di uno una targa ricorda il contributo dell'Opera di S. Antonio di Padova per la sua costruzione, ed è stato per noi commovente vedere con quanto amore e fiducia tutti i pazienti lo accogliessero e volessero stringergli la mano o ricevere una sua carezza. Alla fine dell'incontro gli abbiamo consegnato il gagliardetto della Regione Veneto, che ha ricevuto con tanto piacere, ponendolo, unico ricevuto da italiani, accanto ai tanti americani e canadesi. Per chi volesse saperne di più o ancora meglio contribuire a questa grande opera vi diamo il sito: www.obrashermanopedro.org oppure per altre informazioni potete sempre contattarci. Ringraziamo di cuore Frà Giuseppe per i toccanti momenti fattici vivere e gli rinnoviamo gli auguri per un ottimo proseguimento nella sua opera di dedizione e di amore. Il terzo incontro è avvenuto a Tucum Uman, a ridosso della frontiera con il Messico. Siamo andati in quella frontiera, che non è stata quella che abbiamo successivamente attraversato per entrare in Messico, appositamente per conoscere la organizzazione Casa del Migrante chiamata " Sin Fronteras" dei padri Scalabriniani.Questa organizzazione aiuta quanti dal sud, cioè dal Salvador, dall'Honduras, da Cuba, dal Guatemala ecc cercano di andare negli Stati Uniti attraverso il Messico. I Padri insegnano loro quali sono i diritti e i doveri di ogni persona, a cercare di non finire nelle mani dei coyote, danno loro alloggio, possibilità di lavarsi , vestiti,cibo ed altro. Per questa loro preziosa attività di supporto sono invisi alla popolazione locale, che specula su questo movimento e che minaccia anche i dipendenti. La città mostra una certa prosperità data prevalentemente da traffici e dallo sfruttamento dei poveracci che passano. Un'altra opera collaterale a questa, sorta anche con il contributo della Caritas antoniana di Padova è la "Casa de la Mujer", che offre una alternativa di lavoro retribuito alle donne migranti-prostituite in transito.E' una piccola fabbrica di abbigliamento, di produzione di detersivi e prodotti per l'igiene personale e della casa che con i ricavati permette di sostenere alcune donne che sono madri o lo stanno per diventare non sulla strada, ma nella" casa de la Mujer". Direttore della Casa del Migrante è Don Mario Barilli, brasiliano con nonno veneto, per cui fra le tante lingue, don Mario parla anche il" taliano", cioè il veneto-brasiliano. Lui ci ha spiegato il funzionamento della Casa poco frequentata prima delle festività natalizie, ma che durante l'anno assiste circa 5.000 migranti, dei continui progetti che deve presentare per avere finanziamenti, dei notevoli aiuti ricevuti quando era nella Casa di Tijuana dagli emigranti italiani residenti in Canada, del problema di non poter uscire mai a piedi dalla Casa per prudenza, del costo di 4/5.000 dollari che gli speculatori chiedono per fare passare i migranti e dell'aiuto di qualche volontario laico.Lo abbiamo trovato molto stanco per la grossa mole di lavoro che deve svolgere quotidinamente, ma sempre molto disponibile anche con noi. Prima di passare alla Casa del Migrante eravamo passati nella Parrocchia cittadina per salutare don Antonio Muraro, di Dueville. Abbiamo invece incontrato Don Julio, lui stesso scalabriniano, colombiano, molto affabile. accogliente, ottimista, indaffarato nella ristrutturazione della chiesa-santuario, il quale gentilissimamente ci ha messo in comunicazione telefonica con don Antonio che ora si trova nel Seminario di Città del Messico. Ad entrambi il nostro grazie e un buon proseguimento per l'attuazione dei loro preziosi progetti Un grosso ciao a tutti........e a risentirci. Adriana e G. Carlo.


Belize


Belize: Adriana risale dall'immersione



Adriana ammira la barriera corallina,il Rife lungo
300 km, il secondo del mondo



Due scolaresche del Belize






Guatemala: i nonni al Tycal



Il Tycal, simbolo del centroamerica e della
cultura Maya

Costumi di Guatemala


Quiriguá: le stele Maya di maggiori dimensioni






Le bolle di sapone in una calle di Antigua,
la vecchia capitale del Guatemala


Antigua :





Consegna del Gagliardetto del Veneto a Frá Giuseppe

Nei reparti della Operas "Santo Hermano Pedro "





Antigua: una domenica in piazza






S.Antonio Aguas Calientes. Donne davanti alla chiesa dedicata a S.
Antonio da Padova



Battesimo


Vulcano Pacaya, i nonni riscaldati dalla lava

Il Pacaya, altitudine 2400 mt

Adriana in taxi verso il Pacaya



Lago Atitlan: due delle tre sorelle che lavorano a
preparare le tortillas di mais dalle sei
del mattino fino alle dieci di sera
per 1 euro al giorno a testa


Tre vedute del lago Atitlan - Guatemala




Tagliatori di canna da zucchero: prima viene acceso il fuoco
per eliminare le foglie che tagliano le mani ma
soprattutto per allontanare i serpenti.
Vengono pagati a tonnellata di canna tagliata (un uomo forte riesce a tagliarne anche 5/6 ton
al giorno per 6/7 euro giornalieri )



Tecum Uman: Don Mario, direttore della
Casa del Migrante "Sin Fronteras"

Una eruzione del vulcano Fuoco,
uno dei tre vulcani che circondano Antigua



S.Antonio Aguas Calientes:altre immagini




Sulla strada per Antigua c'è l'hotel Longarone,
localitá da cui provengono i proprietari



Honduras, pappagalli a colori...
non ne abbiamo visti in bianco e nero!!!

Honduras


Copan: las ruinas Maya più importanti dell'Honduras
Testa di anziano, la saggezza che rimane...


Honduras:la quindicenne festeggiata
con una delle 14 madrine


La messa di quel sabato sera

Don Ferdinando celebra la messa



Costarica: scimmiette che per andare da un bosco
all'altro attraversano la strada .......usando il
soprappasso per non intralciare il traffico



Costarica....... amor di mamma



Cartagena:
Jambo viene caricato sulla bananiera "Del Monte"
destinazione Costarica


Cartagena:i ns. saluti al Console d'Italia
Dott. Gianfranco Chiappo che svolge
tale impegnativa attività , senza alcun compenso,
come il suo collaboratore Prof Pedro, coordinatore
dell'Associazione Niños di Colombia




Nicaragua: essicazione del caffé