mercoledì 8 aprile 2009

aggiornamento aprile

Carissimi, stiamo bene, Adriana si è ripresa, ma siamo molto stanchi. La sosta prolungata in Colombia, l'attaversare il centroamerica sempre sotto pressione per la poca sicurezza ma sempre stimolati a conoscere quelle realtà, il lungo periodo trascorso in Messico, grandissimo Paese e
con situazioni che ci hanno appassionato in continuazione, il caldo e la indisposizione di Adriana si sono fatti sentire. Ora siamo negli U.S.A. precisamente ad Amarillo,sulla Route 66.
Siamo entrati negli States il 3 di marzo e a tuttora siamo ancora sprovvisti di assicurazione del camper, che qui è obbligatoria. Ogni paese ha sue regole e mentre in tutti gli altri veniva rilasciata una polizza alla frontiera, qui non assicurano veicoli stranieri. La stiamo facendo, meglio dire la sta facendo ns. figlia Liana e l'amico Cesare Pastore, tramite un Broker tedesco. Presumiamo che la compagnia sia americana. Sono stranezze che capitano come è avvenuto al passaggio della frontiera con il Messico: ci è stata ritirata tutta la frutta e la verdura ( pochissime cose) e poi tutti i gg qui mangiamo frutta prodotta in Messico, gli americani dicono che è stata disinfettata!! Con gli Stati Uniti il ns. viaggiare è cambiato totalmente. Siamo usciti da paesi in guerra con sè stessi, il paesaggio che gionalmente più ci colpiva erano le testate dei giornali che riportavano i massacri del giorno prima.Sembra che vivano una guerra civile. Mai viste tante armi e mitraglie spianate, soldati mascherati, camionisti che al posto delle foto della famiglia tenevano sul parasole una roncola e una pistola e sul sedile accanto c'era una guardia con mitra perchè senza guardia le imprese non affidano le merci. Pensate che scaricano le casse di Coca Cola difesi da una guardia con mitra spianato. In Honduras una sera ci siamo fermati tardi, erano le 10, e abbiamo pernottato presso una piccola stazione di servizio. Pioveva ed eravamo soli. La guardia è rimasta tutta la notte con il fucile in mano, sotto il cornicione di una casa di fronte a noi.Ora questo è finito, qui ci sono strade a non finire, servizi eccellenti da invidiare e da sperare che prima possibile arrivino anche da noi. La lingua universale qui è la carta di credito o gli spiccioli per altri distributori quali il giornale, la lavatrice ecc.. Non ci sono persone che operano, stando in macchina si fanno le operazioni bancarie, si ordina il pasto, il gelato ecc. e poi tutto si consuma in macchina. Per camminare o correre vanno nei parchi, il farlo per strada è da extra terrestri.Tutto questo porta alla mancanza pur minima possibilità di dialogo con qualcuno. Di buono c'è che tutti salutano. Al sud c'erano tante sbarre, tante protezioni però dietro ad esse c'erano tanti occhi, tante anime, qui belle case, bei palazzi con cristalli ma freddi,anonimi. Possiamo dire che ora incomincia un altro viaggio, quello, per noi eccezionale per quello che abbiamo visto e per quello che le persone ci hanno trasmesso pensiamo sia finito con il Messico. Di questo e il completamento del viaggio in centroamerica verrà fatto al. ns. ritorno, sarà il primo impegno.Qui abbiamo anche l'impegno di studiare l'americano che per ora a noi sembra "arabo" Del Messico vi anticipiamo soltanto alcuni momenti: abbiamo visitato la parte monumentale , la zona turistica dello Yucatan, il Chapas con le sue feste, le manifestazioni religiose in particolare quelle indigene, lo spettacolo offerto dai surfisti di Puerto Escondido ecc.
A Città del Messico abbiamo avuto la fortuna di essere stati accolti ed accompagnati da Padre Antonio Muraro di Dueville, che è stato per noi come un fratello.E' un p.scalabriniano con lunghissima esperienza tra gli emigranti, prima per 20 anni seguendo i ns. emigrati in Germania e poi in Guatemala e Messico a dirigere varie case dei Sin Fronteras. Ora prepara i giovani seminaristi, con i quali abbiamo vissuto giorni particolarmente gratificanti, al duro e complesso lavoro che li attenderà alle varie frontiere. Di padre Antonio, dei seminaristi e di Stefano e Dora Zanuso di Saltillo vi parleremo diffusamente in seguito. Stefano, i genitori abitano ad Altichiero, è un tecnico specializzato, responsabile del settore modelli di una grossa fonderia. Producono in prevalenza il monoblocco dei motori delle principali marche americane. E' cresciuto nell'ambiente delle imprese di attrezzature e fonderie di Cadoneghe. Ha letto del ns. viaggio sul Gazzettino on line e ci ha invitato a casa sua. Una splendida famiglia che anticipatamente assieme a Don Antonio e ai suoi seminaristi ringraziamo sentitamente.
Altro momento importante sarà il ns. racconto di un altro "Paese Veneto" in America e proprio inaspettatamente in Messico. Si chiama Chipillo è a circa 20 km da Puebla. Dicono che è abitato da "Italianos" e che parlano l'italiano. In realtà parlano il nostro veneto di cento anni fà, sono arrivati nel 1880 e ancora oggi conservano i caratteri propri delle genti venete, lombarde e piemontesi ma con una sola lingua comune, messicani compresi, il veneto. Qui siamo stati accolti con molto calore da tutti ed in particolare dalla famiglia Zago-Castro. Con i genitori ed i loro tre figli siamo andati a visitare Puebla , Cholula e ci hanno ospitato nella loro casa. Li ringraziamo di cuore. Vi anticipiamo solo che anche a Chipillo c'è il Monte Grappa. Non vi diamo queste notizie per creare suspance ma per ricordarvi che di argomenti e di foto ne abbiamo tanti. Purtroppo non siamo nello spirito giusto per riportarle nel blog. Il resto del viaggio sarà un'altra storia anche perchè degli USA e del Canada avrete senz'altro avuto altre informazioni e servizi. Per ora possiamo dirvi che pur senza assicurazione ci siamo mossi, che abbiamo trovato una bufera di neve ai primi di aprile qui nel Texas e che ancora oggi 3 aprile tira un vento fortissimo e gelido.Nei prossimi mesi vi manderemo
soltanto alcune notizie anche se con maggior frequenza
A tutti i nostri più cari e affettuosi AUGURI DI BUONA PASQUA e a risentirci. Adriana e G. Carlo

Amarillo, Texas, 3 aprile


Saltillo:Stefano e Dora Zanuso con i figli Elisa ed Emanuele


Xochimilco, patrimonio dell'umanita' chiamata la "Venezia" messicana: ad essa mancano gli spendidi palazzi che si affacciano sui canali della ns Venezia, ma offre uno spettacolo insolito di vitalita', di colore ed e' goduta dai propri abitanti cioe' e' viva e non solo museo come la ns.



Citta' del Messico, Santuario della Vergine di Guadalupe


Citta' del Messico, Seminario Scalabriniano: preparazione dei tamales,involtini su foglie di banane,
con la vendita dei quali i seminaristi si finanziano il periodo di praticantato alle frontiere.



Citta' del Messico: con Don Antonio Muraro, ns. guida preziosa, al Santuario
della Vergine.



Citta' del Messico, museo antropologico, eccellente: G. Carlo saluta un vecchio amico.



Puerto Escondido, sul Pacifico. Luogo frequentato da yuppie e da surfisti dove abbiamo
trascorso 15 gg di riposo. Alcune immagini di quella spiaggia.




Al tramonto, G. Carlo esercitava la mano infortunata schiacciando il sole
come fosse una palla da tennis








Prima pagina quotidiana, puo' cambiare il luogo e l'intestazione del giornale
ma la drammaticita' della realta' messicana rimane costante e diffusa.


Mercato, famiglia indigena.


La tortilla, alimento base messicano e del centroamerica.



Acapulco, gli spericolati tuffatori notturni



Hierba e Agua: cascate pietrificate. Normalmente l'acqua che scende dalle montagne scava dei solchi, qui invece ci sono delle sorgenti con acque molto ricche di minerali i quali si depositano sul terreno creando delle rocce di diversi colori, come si vede nella foto superiore.

Ogni famiglia messicana tiene in casa un Bambin Gesu' al quale viene cambiato
l'abito almeno una volta l'anno e portato in chiesa per la benedizione.

Dove gli oceani, il Pacifico e l'Atlantico, si avvicinano di piu', si creano delle fortissime correnti con raffiche di vento tanto potenti da rovesciare gli autocarri. Nei mesi di febbraio-marzo a noi sarebbe stato impossibile transitare per quelle strade. Il paesaggio e' insolito, tutto un fiorire di pale degli impianti eolici per la produzione di energia elettrica con qualche fazzoletto di terreno coltivato e alcune fattorie.

Chipilo, isola veneta in Messico: Consiglio della Comunita' con il suo Presidente

La famiglia Zago-Castro


Scuola salesiana, gli alunni fisicamente evidenziano la provenienza veneta.



Cholula, particolari della chiesa coloratissima.

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1-2-3-4 Villaggio indigeno di san Juan de Chamula: la serie di foto scattate in quel villaggio e' stata una impresa degna di racconto. Valga solo sapere che una ordinanza dell'autorita' locale prevede l'arresto di chi fotografa e il sequestro della macchina fotografica.









Chiapa de Corzo, nel Chapas, festa nazionale. Dura circa 20 giorni e ogni sera viene organizzata da una famiglia diversa con canti, balli, mangiate e bevute nelle strade e per tutta la notte. E' un misto di profano e sacro, si visitano le chiese e alcune abitazioni che tengono un altare in casa. I costumi ricordano il tempo della colonizzazione spagnola quando gli uomini, che non accettavano gli invasori, si erano rifugiati nei boschi e alla notte, per congiungersi alle loro famiglie, si truccavano da donna.


San Juan de Las Casas, Adriana con ragazzine indigene.


Di domenica bagno ristoratore nelle spendide acque di un fiume





Uno dei tantissimi pozzi naturali dello Yucatan dove e' possibile fare il bagno.


Le Ruine di Chichen Itza, fra le piu' imponenti del Messico.


Fenicotteri rosa che si possono vedere nello Yucatan



Le Ruines di Tulum: emozionanti per la posizione, sono a picco sul mare Caribe. G. Carlo con la mano immobilizzata perche' l'unguento dei Maya che gli era stato indicato come rimedio non era risultato valido o forse c'era stato un errore di dosaggio.Infatti, almeno per il tempo in cui e' stato in quei luoghi sacri, gli sono ricresciuti i capelli!!!




martedì 7 aprile 2009

Siamo riusciti ad aprire il blog. Ogni paese ci crea delle difficolta'. Buona Pasqua a tutti e speriamo di riaprirlo per aggiornarlo.Siamo nel New Mexico, negli USA, a Santa Fe' dove trascorreremo la Pasqua. Siamo sconvolti dalle continue brutte notizie che ci trsmette Liana sul terremoto di Aquila.Stiamo bene, Adriana si e' ripresa bene e brontola come al solito. Oggi finalmente ci e' arrivata l'assicurazione del camper, dopo un mese che stiamo percorrendo le strade americane con il rischio di una grossa multa e il fermo del mezzo. Bacioni cari a tutti e a risentirci da Adriana e Carlo
Come previsto la compagnia di assicurazione e' americana. Con l'assicurazione siamo piu' tranquilli per cui stiamo visitando alcuni villaggi indiani del nord S. Fe' dove trascorreremo la Pasqua.
Los Alamos 9 aprile