mercoledì 13 maggio 2009

Carissimi, oggi 6 maggio vi scriviamo da Los Angeles dove siamo arrivati percorrendo la Route 66, la strada simbolo di una nazione che adora essere " on the road"; l'ovest era la meta, la terra promessa, il paradiso sulla terra. Abbiamo attraversato distese sconfinate, costellate da infinite insegne luminose e da punti di ristoro. Prima avevamo visitato il Texas, New Orleans, Memphis, S. Louis da dove abbiamo iniziato a percorrere la 66 passando per le città di Oklahoma, Amarillo, S. Fè, Albuquerque, Las Cruces e Tucson. Abbiamo visitato molti monumenti nazionali e alcuni parchi.Nel precedente aggiornamento vi avevamo raccontato delle difficoltà e della stanchezza accumulata dicendovi che il grande viaggio era terminato.Ora abbiamo ripreso il viaggio con entusiasmo, abbiamo l'assicurazione del camper anche se in verità nessuno ci ha mai fermato come nessuno ci ha mai chiesto i documenti nemmeno quando paghiamo con la carta di credito. Qui è iniziato un altro grande viaggio e sembra impossibile che a poca distanza, tra paesi confinanti e con tanti interessi comuni, ci siano tante differenze. Al centrosud ci sono una infinità di mezzi pubblici, di taxi che ti invitano a salire, qui per averne uno devi telefonare ed aspettare un bel pò. Lì mangiano per strada, in piedi o su delle panchine anche nelle grandi città, qui mangiano in auto, in auto ordinano il pasto e lo pagano, in auto fanno le operazioni bancarie ecc.Sulle strade principali non vedi passare bus ma solo camion, auto e camper-pulman con al traino un'auto o una barca o delle moto o tutte quante assieme. E' un flusso continuo di questi veicoli ricreazionali ( V R chiamano qui i campers e le roulottes) che rientrano in questi gg nei paesi del nord dopo avere trascorso i mesi freddi al sud. Questo è un paese-paradiso per i camperisti: i supermercati hanno degli spazi appositi gratis per chi pernotta, le stazioni di servizio hanno le pompe per le auto, quelle per i camper e quelle per gli autocarri avendo ciascuna categoria esigenze diverse.Le stazioni di servizio principali hanno enormi parcheggi,ristorante, bar, supermercato, sala tv, lavanderia, stanze da bagno, scanner, fax, internet, misuratore di pressione, informatore del tempo e delle condizioni stradali, insomma sembrano fatte apposta per chi viaggia. Non parliamo delle strade, tutte numerate, le pari che vanno da est ad ovest, le dispari da nord a sud; prima di ogni uscita ci sono le indicazioni non solo delle località e dei punti di interesse, ma anche degli alloggiamenti, dei campeggi, dei ristori e delle pompe carburanti che troverai. Le strade, anche le interstatali che sono delle vere autostrade, sono gratuite; per attraversare o entrare nelle città non ci sono difficoltà: ci sono molti svincoli a più piani e nessun incrocio. Nelle zone urbane,invece, e nelle strade secondarie ci sono moltissimi semafori e non esistono rotatorie, anche se le dimensioni delle strade sarebbero ideali per la loro installazione. Non si sente suonare un clacson, tutti tranquilli, rispettosi della segnaletica e senza alcun vigile che controlli. Se il semaforo è rosso, dopo essersi fermati e avere controllato che nessuno arrivi dalla parte che ha il verde, si può girare a destra e in autostrada è ammesso il sorpasso a destra.I limiti di velocità nei centri urbani vengono rispettati senza alcun bisogno dei famigerati rallentatori (topes) del centro sud. Il pedone è rispettato al massimo, anzi è invitato a passare e se all'automobilista lo spazio sembra troppo ristretto, questi innesta subito la retromarcia e si scusa. Se in un esercizio si vede una sola persona davanti alla cassa, prima di avvicinarsi bisoga guardarsi intorno perchè la fila, senza bisogno di striscie indicatrici, inizia solamente ad alcuni metri di distanza. Le automobili hanno quasi tutte dimensioni europee mentre i motori sono ancora di maggior cilindrata. Si vedono alcune Mercedes, delle Volvo, molte Nissan e Toyota ma nessuna auto Fiat o Renault, fra le marche più diffuse in Europa. Moltissimi e di varia potenza i Pick- up, alcuni dei quali trainano dei veri rimorchi.Avevamo sentito parlare degli States come fosse un paese abitato da "selvaggi" dove impera il più potente e dove vive bene solo il ricco. Noi continuiamo a vedere città e paesi con ottimi servizi pubblici, con giardini, biblioteche attrezzatissime e molto frequentate, centri per anziani dove vengono serviti anche i pasti. Alcuni di questi portano la dicitura tutta italiana "perditempo": non sappiamo se l'abbiano tratta dalla immagine che si son fatta dei ns governanti!!! I centri di informazione turistica sono ubicati agli ingressi delle città e distribuiscono in abbondanza e gratuitamente carte stradali dello Stato, della Provincia e la mappa delle città . Danno la possibilità del collegamento gratuito ad internet, alcune hanno anche il loro computer ( a noi a Los Alamos e a Santa Fè hanno messo a disposizione il computer dell'ufficio perchè collegato ad una stampante) il personale è disponibile al massimo, ti offre il caffè, a volte la frutta. Altra grossa sorpresa per noi è stato il vedere con quanto interesse gli americani mantengano il loro giovane patrimonio storico: hanno musei a non finire, memoriali, parchi statali e nazionali, beni forestali ecc e tutti ben tenuti e frequentatissimi. Hanno dei giardini pubblici in cui sono installati degli attrezzi specialistici delle palestre Con 60 euro noi abbiamo fatto l'abbonamento annuale per l'ingresso ai parchi nazionali, 391, ed a molti altri siti ricreativi quali foreste, laghi ecc. Il pass è per una vettura con i suoi occupanti e se un parco non ammette l'ingresso dell'auto ma soltanto di pedoni, esso vale per 4 persone. Per i cittadini statunitensi al compimento di 62 anni, indistintamente, con 10 dollari viene dato il pass per tutta la vita.Dei luoghi visitati vi parleremo quando completeremo il blog con le fotografie .Ora tranquillamente possiamo dire che quello che stiamo facendo negli Stati Uniti e crediamo anche nel Canada sarà altrettanto un grande viaggio, dove il muoversi da soli non sarà più una avventura ma un grande piacere e con la tranquillità di dormire, incrociamo le dita, in qualsiasi luogo come se si fosse in una suite d'albergo, un grande senso di libertà, grandi spazi e delle bellezze naturali incredibili. Qui abbiamo rivisto i fotoamatori, molti super attrezzati; a G.Carlo è tornato il gusto di fotografare, a volte facendo delle riprese "strambe", magari steso per terra, tutto quello che al sud, dove le occasioni sarebbero state altrettanto se non più interessanti, sono state impossibili. A Santa Fè abbiamo visitato due gallerie di immagini fotografiche, una, dedicata al bianco e nero con opere di autori noti: a ns. parere alcune foto erano discrete e i prezzi andavano dai 2.000 ai 15.000 e fino ai 35.000 dollari a foto ; l'altra galleria esponeva opere a colori e non aveva prezzi esposti. Le immagini erano quasi tutte di paesaggi e persone dell'Oriente,Cina, India ecc, di dimensioni enormi e di una perfezione tecnica mai vista in nessuna ns. mostra. Senz'altro le riprese erano state fatte con il medio o grande formato.Abbiamo visto nei parchi fotografare con la 6X6 a pozzetto o con la Mamya 7. Abbiamo visitato alcuni villaggi indiani e abbiamo avuto qualche problema per le riprese fotografiche; con una famiglia indiana abbiamo pranzato e avuto in dono del pane e dolcetti cotti nel forno a legna. Ad Albuquerque abbiamo assistito al Festival folcloristico annuale delle tribù indiane degli Stati Uniti, del Canada e del Messico: grandissimo lo spettacolo di costumi e balletti offerto dai 3.000 partecipanti Al centrosudamerica il commercio dava molto lavoro a giovani ed anziani; ogni negozio era sovraccarico di personale che metteva anche la spesa nelle borsette, qui invece il cassiere fà tutto, se c'è, perchè in molte casse il cliente deve fare tutto da solo, sia il conteggio che il pagamento. I supermercati sono aperti dalle 6 alle 22 o 24 e moltissimi tutte le 24 ore. La compagnia presso la quale ci fermiamo più spesso ( casa nostra diciamo noi), ha 6.000 punti vendita negli USA, con tavola calda, parrucchiere, servizi finanziari e tutto quello che occorre in una casa Nei musei vengono impiegati molti anziani, nei supermercati ci sono molti lavoratori a partime e così molti giovani si pagano gli studi. Qui i figli cercano di essere economicamente indipendenti molto presto, rara è la paghetta settimanale dei genitori; i giovani si finanziano con gli introiti di prestazioni fatte ai vicini di casa o ad altri. I prodotti in vendita sono confezionati in tutto il mondo, specialmente quelli di abbigliamento, rare eccezioni sono i prodotti nazionali e perfino molte statuette di indiani sono fatte in Cina.Il collegamento ad internet presso le stazioni di servizio costa 1,5 euro l'ora o 4 euro per 24 ore; noi andiamo quasi sempre nelle biblioteche che lo concedono con piacere gratuitamente. La prossima volta vi parleremo dei parchi, dei villaggi indiani dei prezzi e degli incontri che abbiamo avuto in questi mesi. Un abbraccio e a risentirci da Adriana e Carlo