lunedì 27 luglio 2009

Carissimi,vi parliamo ora delle persone che abbiamo incontrato da quando siamo entrati negli USA. A Sant'Antonio (Texas) siamo stati accolti da Delphine Gunning, insegnante di francese in un liceo, che avevamo conosciuta nello Yucatan, in Messico, e con la quale abbiamo trascorso la festa di Natale . Ci ha messo a disposizione il suo appartamento, ci è stata di aiuto e ci ha fatto conoscere la città. Il camper era parcheggiato nel cortile del residence nel quale abita, ma il regolamento condominiale vieta la sosta di questi veicoli, anche se fossero dei residenti. L'amministrazione dopo due gg di ns. sosta ha mandato un incaricato avvertendoci di tali regole.Lo abbiamo ringraziato e avvertito che attendevamo il ritorno dalla scuola di Delfhine prima di spostarci anche perchè eravamo in attesa della assicurazione. Dopo poco tempo è ritornato offrendoci la possibilità di stazionare davanti a casa sua o presso sua sorella che aveva ancora più spazio a poca distanza da lì. Con Delphine alla sera siamo andati presso la sua abitazione, una villetta in zona residenziale e per noi luogo ideale per trascorrere alcuni giorni. Il signore si chiama Josè Ibargue e sua moglie Juanina. Sono messicani e gran lavoratori: escono al mattino presto, lui dipendente del condominio con il compito di giardiniere e lei baby sitter della bambina di due medici. Sono stati straordinari per gentilezza e disponibilità. Ci avevano messo a disposizione l'auto ( Josè adopera sempre il pikUp) e le chiavi di casa.Il quartiere era tranquillo e quando siamo partiti abbiamo saputo che hanno sentito la ns mancanza e che sembrava loro strano non vedere più il camper al loro ritorno.
Delphine è francese, ha un figlio, Julien, di 11anni, è divorziata ed in quel periodo era alquanto nervosa sia perchè i suoi alunni si impegnavano poco, ma soprattuttto, secondo noi, perchè aveva deciso che il figlio in quella età aveva bisogno della presenza paterna per cui lo mandava a vivere con il padre, in Francia ed anche perchè riteneva che le scuole superiori là fossero migliori. Anche se lo negava, sentiva già il momento del distacco.
In ogni località visitata abbiamo incontrato persone cordiali e che chiedevano del ns. viaggio come per esempio a Los Alamos:ci siamo fermati vicino a delle case per pernottare e subito un signore si è avvicinato per fare la conoscenza e per invitarci a cenare con loro.Siamo andati a trovarli dopo cena, lui è vigile del fuoco, anche sua moglie lavora, hanno due figli sui 14-15 anni. Volevano sapere tante cose ma c'era il problema della lingua. Al ragazzo è venuto in mente di usare il computer che traduceva la ns. conversazione.E così, prima l'uno poi l'altro scrivevamo e leggevamo nella ns. lingua.Alla fine ci hanno offerto dei panini al miele per la colazione e, graditissima, una maglietta del corpo dei Vigili del Fuoco di Los Alamos. Da quel momento quando abbiamo avuto bisogno di approfondire il dialogo siamo ricorsi anche noi all'aiuto del computer-interprete.
A Los Angeles abbiamo conosciuto Alessandra Sandron, figlia del ns. caro amico Luigi di Padova. Con il suo compagno Michael abita a Topanga, sulla cima di un monte dal quale si vede l'Oceano Pacifico e la valle di Topanga ed hanno un gran camper. E' responsabile di una società di indagine Mediaset, l'unica in America.Studiano le nuove tendenze nel campo televisivo. Pensiamo che anche la RAI abbia qualcosa di simile. A Los Angeles si incontrano gli operatori televisivi di tutto il mondo per comperare e vendere i loro prodotti. Noi eravamo convinti che certi programmi americani ci fossero imposti perchè abbiamo perso la guerra, invece ora sappiamo che andiamo a studiarli e a sceglierli. Speriamo di ricambiare con qualche programma di qualita' che ci distingua per lo stile come avviene nel campo della moda italiana, tanto presente a Los Angeles.
Con loro siamo andati al molo di LA a vedere la famosa ruota e a fare una bella mangiata di pesce.
A Grand Juncton, nello Stato del Colorado, siamo andati a conoscere Brunella Gualerzi e il marito Ron, segnalatici da un amico di infanzia di G. Carlo, Mario Buratti. Brunella ha quattro lauree ed una gran passione per la cucina, non per niente è emiliana. Da 11 anni ha preferito avviare un ristorante, il Bistro Italiano, diventato il migliore ristorante della città. A casa stava facendo dei lavori di ristrutturazione e il pittore andava a lavorare anche alla domenica perchè era stato avvertito che a giugno forse si liberava un posto, non per andare a farsi operare ma per andare in carcere a scontare qualche mese di pena. Ci siamo spiegati bene? In carcere si sarebbe reso libero un posto per lui. Negli USA anche il carcerato ha i suoi diritti e lo fanno attendere perchè possa usufruire di un posto idoneo. Con Brunella e Ron, al lunedì primo gg d'estate e festivo, siamo andati in montagna a 3.000 mt per un picnic con amici nella casa di un Architetto.L'architetto in tutto il mondo ha fama di essere un personaggio bizzarro, strambo diremmo noi, ma uno come questo non l'avevamo mai neanche immaginato.Abitava a New York e dopo il matrimonio ha vissuto così: un anno di lavoro e uno di viaggi specialmente in Europa. Un anno con un piccolo Wolswaghen da Londra sono arrivati in Turchia, la volta successiva, in bicicletta da Londra fino in Grecia.Per mantenersi facevano qualche lavoretto. Nell'isola di Creta lui è caduto e si è rotto una clavicola; ha conosciuto il Vescovo del luogo che, in cambio del progetto di una casa di riposo, ha loro offerto ospitalità in una casa del vescovado. Lui dettava e una disegnatrice eseguiva.Dopo dieci anni di questa vita hanno deciso di spostarsi da New York verso l'ovest, in cerca di maggiori spazi.Sono arrivati a Gran Juncton e nei dintorni, sulla montagna, hanno acquistato 10 ettari di terreno isolato, a circa 10 km da un villaggio. Qui si sono costruiti una "casa" in legno, meglio dire da una catasta di legna hanno ricavato alcuni locali. Niente energia elettrica, l'acqua la prendevano da un pozzo, per salire in un soppalco-notte usavano un palo tipoTarzan, dormivano per terra su un materasso( mai avuto un letto in vita loro, nemmeno ora), avevano un impianto doccia composto da due fusti di metallo, uno posto verticalmente che fungeva da stufa e uno posto orizzontalmente sopra quale boiler. La legna non mancava e quando, dopo un paio d'ore, l'acqua era calda, aprivano il rubinetto e l'acqua che in parte cadeva sulla caldaia produceva un gran vapore e diventava una sauna a cielo aperto.Non occorreva infatti nessun riparo visto che i loro vicini erano gli orsi e le linci, interessati ad altro. D'inverno la casa veniva sepolta dalla neve e dovevano uscire dal tetto. Per andare a fare la spesa dovevano scendere in paese con gli sci e la slitta che poi trainavano carica per 10 km. Sono stati la disperazione dei genitori che tanto avevano fatto per farli studiare. Ma a loro interessava essere liberi e fare quello che volevano. Lì non hanno vissuto una settimana di vacanze ma ben sette anni e mezzo. Ora hanno una baita adiacente e d'inverno si trasferiscono in Florida in una abitazione composta da" 4 container". Sono persone piacevolissime come tutti i loro amici che quel giorno abbiamo conosciuto, professori, musicisti ecc ma tutti della massima semplicità e cordialità.
Brunella oltre alle qualità che vi abbiamo raccontato sappiate che ha un cuore a dir poco d'oro, perchè ha donato un rene ad un suo nipote, sottoponendosi a più visite e viaggi in Italia. Brava Brunella!!!
In Alaska, a Homer, sulla spiaggia abbiamo conosciuto il Sig. Luigi di Roma. Vive lì da due anni, si trova bene, sostiene che il freddo si sopporta bene perchè e' secco e ci ha spiegato come si vive in Alaska, ma di questo vi parleremo quando vi descriveremo come vivono negli USA e in Canada.Un suo amico ci ha regalato tre grossi tranci di halibut con il quale abbiamo mangiato da principi una settimana.
A Prince Rupert, nel nord-ovest del Canada, abbiamo conosciuto il geometra Mario Marogna originario di Asiago, lì da 47 anni, costruttore edile da 4 generazioni. Ha due figli ai quali ha ceduto l'attività che però segue giornalmente, da buon veneto in pensione. La sua impresa ha costruita mezza Prince, alberghi, sedi municipali, quasi tutte le opere pubbliche. E' agente consolare d'Italia per la zona.Ci ha informati che in Alaska vivono tre veneti, di cui uno su una isola.Prince Ruper è il porto più vicino alla Cina e le navi arrivano in 4 giorni e mezzo. La costa occidentale del Canada e l'Alaska sono più vicine a Pechino che non a N.York e la Corea ed il Giappone sono alla porta.
A Vancouver ci attendeva Anna Zampieri, sorella di Teresa, cognata di Adriana, con il marito Mario Pan. Sono in Canada dal 1980, dopo una sfortunata vita imprenditoriale fatta in Italia.Sono quindi arrivati lì, cinquantenni, non quali emigranti tradizionali, ma per dimenticare un brutto periodo e tanti dispiaceri. Si sono rimboccati le maniche e da sempre si sono dedicati ai più deboli con varie iniziative e in più luoghi, in particolare nel centroamerica, dove hanno indirizzato moltissimi aiuti ai ns. missionari ed in India a Madre Teresa.Li avevamo conosciuti al matrimonio di Luigi e Teresa nell'anno 1976 e da allora non li avevamo più rivisti. Hanno viaggiato moltissimo con il loro carrello tenda od altro; Mario in particolare ci ha raccontato di viaggi in Africa, in India, in Australia, al nord, al sud ecc e ci ha, piacevolmente, fatto sentire dei miseri viaggiatori. Conservano molti oggetti di ricordo dei luoghi visitati e Mario ha una grande passione per l'archeologia.Anna è giornalista fin dai tempi del Liceo di Vicenza dove si era fatta esonerare dalle ore di ginnastica per stampare il giornalino dell' istituto.E' stata direttore per molti anni del settimanale L'Eco d'Italia che viene pubblicato a Vancouver, collabora con il Messaggero di S.Antonio, con l'Associazione Veneti nel Mondo e soprattutto scrive libri. E' stato il suo libro "Missioni di ieri, frontiere di oggi" a spingerci a conoscere certe realtà del Guatemala e del Messico quali Tecun Uman e Chipilo. Per i suoi meriti professionali, per la ricerca storica, sociale e culturale dell'italiano emigrato nelle americhe e per avere sensibilizzato e coinvolto nella realizzazione di opere umane a favore dei più bisognosi i nostri ex emigranti e i loro discendnti residenti in Canada, il 2 giugno scorso è stata insignita della onorificenza di Cavaliere dal ns. Presidente Napolitano. Sono vicentini, anche i tre figli, un maschio e due femmine. Davide è uno stimatissimo scultore specializzato soprattutto nella lavorazione dei metalli, spesso di metalli recuperati e attinenti al luogo dove le sue opere vanno installate.La sua è arte moderna, spesso stilizzata ma molto espressiva e calda anche se fatta di freddi metalli. Ida è pittrice, organizzatrice, fotografa, collabora anche con il fratello per la presentazione delle opere ai vari concorsi; ha lavorato in Italia in uno studio di architettura così come è stata per anni in Kazakistan.Marta è pittrice professionista ma, come tanti altri artisti, per vivere ha avviato una iniziativa economico-artistica: organizza dei rinfreschi, dei pranzi per occasioni importanti dove mette a frutto la sua creatività artistica. I suoi piatti, abbiamo visto alcune foto, sembrano delle pitture. I classici dipingevano nature morte, lei invece nature vive, apprezzatissime per la vista ed i sapori. Insomma vi abbiamo raccontato di una famiglia di artisti.Dicono che in Canada si sta meglio che in Italia, però la amano tanto. Con loro abbiamo festeggiato il compleanno di Ida il 12 luglio e il martedì 14 quello di GianCarlo: due compleanni speciali di G. Carlo, l'anno scorso al lago Titicaca con Osvaldo e Adriana di Bogotà e quest'anno con Anna e Mario a Vancouver.
Anna ci ha informati che a Trail ci sono molti italiani, circa la metà della popolazione. Essendo quella città sul percorso che ci portava di nuovo negli USA ci siamo fermati. C'è una bella piazza nuova intitolata a Cristoforo Colombo, due club italiani e ogni anno a settembre c'e la Festa Italiana. Abbiamo conosciuto Sandro Ballarin, dipendente comunale. Il padre è originario di Pellestrina e la madre della Calabria. Ora sono in vacanza al Lido di Venezia presso la sorella. Ci ha fatto conoscere la zia Maria Liberata e lo zio Enrico Redivo con la moglie Elena. Anche lo zio è stato dipendente del comune. Trail è zona di miniere, c'è una importante Impresa che raffina i metalli. I minerali grezzi provengono da tutto il mondo e qui vengono estratti lo zinco, l'oro ed altri. Vi lavoravano circa 6.000 persone ora solamente 1.500 quasi tutti tecnici perchè gli impianti sono tutti automatizzati.Enrico ed Elena ci hanno raccontato di quando, nel 1944, sono arrivati. Oltre ai 10 gg di nave ne hanno impiegati otto di treno per attraversare il Canada. Il treno si fermava spessissimo perchè caricava e scaricava il latte degli agricoltori della zona. Un pomeriggio si è fermato per circa mezz'ora e poco lontano c'era un negozio di generi alimentari; tutti sono scesi e hanno comperato tutto quello che c'era. Ad un certo momento hanno sentito la sirena del treno che segnalava la partenza e si sono messi a correre per non rimanere a terra. Hanno ancora nella memoria il viso preoccupato del capotreno che correndo loro incontro raccomandava di rallentare per paura che si facessero male. Alla notte venivano accolti nei migliori alberghi, alberghi di lusso. Una parente aveva partorito il giorno prima dello sbarco e ricordano le premure e le cure che venivano rivolte ad essa ed al piccolo;un trattamento inaspettato. La signora Elena ci ha detto che gli italiani sono rispettati soprattutto perchè laboriosi ma che in realtà in Canada lavorano meno di metà che in Italia. Sandro è nato in Canada, viene in Italia abbastanza di frequente, gli piace moltissimo, la trova costosa, non capisce perchè un caffè preso da seduti costi più che in piedi, dice di vergognarsi quando esce di casa con le sue cugine perchè esse sono tutte a puntino e lui magari in ciabatte, libero da condizionamenti come si usa in Canada. La zia Maria Liberata,come abbiamo sentito molti altri, soffre quando sente parlare male dell'Italia, ma inorridisce quando sente degli italiani parlare male dell'America, dimenticando quanto questa abbia dato e non solo all'Italia e soprattutto perchè dimostrano di non conoscerla e non sanno che l'America "siamo anche noi italiani". A tutte le persone che abbiamo ricordato e che abbiamo avuto la fortuna di incontrare siamo riconoscenti per l'accoglienza e per l'arrichimento di vita che ci hanno trasmesso. Un grazie di cuore.
Notizie di servizio: per comunicare tramite cellulare non seguite consigli interessati o falsa pubblicità: dual, trial ecc..... è sufficiente il più semplice degli apparecchi, purchè ci sia rete. La comunicazione con Tim non è stata presente solo in Ecuador e in Alaska. Alla prossima e saluti a tutti. Adriana e Carlo

1 commento:

Fulvio Attisani ha detto...

Ho letto con interesse il vostro resoconto.Viaggio veramente interessante e colmo di rapporti umani.Bravi e complimenti da
Fulvio e Ida