giovedì 17 gennaio 2008

Tierra del Fuego, Ushuaia 16.01.2008



Tierra del Fuego, Ushuaia 16.01.2008
Carissimi parenti, amici e conoscenti ci scusiamo per il ritardo, ringraziamo per i messaggi e auguriamo a tutti un buon 2008. Non è semplice mettersi in viaggio per conto proprio in un paese straniero che oltretutto è quasi tutto in ferie in questo periodo che corrisponde al nostro ferragosto. In un altro momento vi racconteremo della traversata atlantica: è stata una esperienza molto interessante, positiva e piacevole. Dopo Le Havre dove ci siamo imbarcati, abbiamo fatto tappa a Bilbao, in cinque porti africani, a Rio de Janeiro e Santos in Brasile e infine a Zarate e Buenos Aires dove siamo sbarcati. In mare abbiamo "percorso" circa 13.454 km.A Rio abbiamo incontrato l’ing.Enrico Moreschi e la Signora Nicoletta volontari laici della Diocesi di Padova che prestano la loro opera da oltre 4 anni in una favela a circa 30 km da Rio. A Buenos Aires non è stato possibile alcun incontro con nostri corregionali perchè assenti per ferie. Con alcuni ci siamo sentiti per telefono e avevano offerto la loro collaborazione per eventuali ns. necessità. Così è stato a Mar del Plata. Ad ogni modo non ci è mancata l'occasione di incontrare l'interesse ed il piacere di chi si avvicinava e si dichiarava discendente di genitori o nonni italia A Buenos Aires, dopo aver incontrato l’amico Diego di Piombino Dese, che ci ha gentilmente portato la copia delle chiavi del camper dimenticate a casa ed una sirena per eventuali emergenze, siamo andati a trovare il nostro paesano Padre Claudio Cappellaro nel Seminario in cui vive. Gli abbiamo portato i saluti della sua famiglia, quelli delle classi 1937 e 38 e consegnato delle magliette sportive offerte dall'amico Leopoldo Carraro. Con il camper non si poteva accedere al cortile interno all'edificio e don Claudio ci ha indirizzato da suoi colleghi nella Parrocchia Sagrado del Corazon.Ci siamo accampati nel loro giardino e siamo stati assecondati dalle premure di don Lino Frizzarin di Pernumia ( i fratelli coltivano ortaggi) e da don Mario di Pressana. Per quattro gg con i mezzi pubblici abbiamo visitato a fondo la città. Commovente è stato quando, alla fine della messa del 1°gennaio, don Lino ha celebrato il "matrimonio" tra Adriana e Giancarlo con la sua comunità la quale ci ha rivolto applausi, baci e auguri di buena suerte. Dopo avere visitato Mar del Plata e la penisola di Valdes siamo arrivati ad Ushuaia che dista 4.200 km da Buenos Aires. Non è stata una passeggiata nè per la strada nè per le temperature, caldo, vento, freddo, vento, caldo e vento freddo. Le strade erano per la maggior parte sterrate con pietre volanti e moltissimi mezzi che incontravamo avevano il parabrezza bucato in più punti. Abbiamo installato la rete di protezione al parabrezza ma in un momento in cui l'avevamo tolta perchè percorrevamo una strada asfaltata, incrociando un fuoristrada, una pietra partita da una ruota ci ha scheggiato leggermente il vetro..
Per lasciare costantemente la protezione dobbiamo portare una modifica perchè le vibrazioni della rete rendono disagevole la vista ; abbiamo acquistato una lastra di policarbonato per inserirla nella protezione. Anche per il gas propano ci sono stati degli incovenienti: non essendo possibile caricare la nostra bombola per la diversità degli attacchi abbiamo dovuto acquistare una bombola con i relativi attacchi. Entrando in Patagonia, siamo stati fermati 4 volte per un controllo igienico-sanitario che è consistito nel ritirarcici la frutta e la verdura, per fortuna non avevamo carni e salumi, perchè in quella zona non esistono microbi o parassiti e non vogliono che ne vengano importati. Al primo passaggio in Cile ci hanno sequestrato la frutta e la verdura della Patagonia, perchè non ritenute igienicamente pure come quelle cilene. Abbiamo già passato due volte la frontiera argentina e due quella cilena e dovremmo passarle altre 5 o 6 volte ciascuna; questo comporterà di armarci di tanta pazienza per la tempo delle attese, per le pagine del passaporto che verranno annullate dai vari timbri di uscita ed entrata e per la necessità di tener conto se valeva la pena o meno di fare provviste per non essere alleggeriti ad ogni passaggio.
Ad Ushuaia abbiamo trovato intento a leggere le scritte del ns.itinerario il Signor Sergio Marconcini ( nativo di Cerea e qui emigrato nel 1947), Comisario General dei Pompieri della città. Era la persona che cercavamo, il veneto più a sud del continente, gentilissimo e premuroso. Assieme siamo andati in cerca di altri veneti di sua conoscenza ma purtroppo quel giorno faceva molto caldo, quasi 15 gradi e per gli abitanti di quella latitudine superare i 10° fà caldissimo. A casa non c'era nessuno, tutti erano andati al fiume o in montagna a fare il pic-nic anche perchè le fabbriche in questo periodo sono chiuse per 4 settimane. Ho chiesto a Sergio se mi sapeva indicare un fabbro per fare il lavoro alla rete di protezione e lui mi ha subito detto che l'indomani mi avrebbe portato in una officina dei pompieri dove lavora anche suo figlio. Così lunedì pomeriggio siamo andati nell'officina dove hanno fatto un bellissimo lavoro. Ci ha raccontato di come si è sviluppata la città di Ushuaia nata come carceri comuni e politiche chiuse solamente nel 1947. Da allora molti emigranti sono venuti perchè il piano di investimenti messo in opera per la riconversione ha dato loro opportunità di lavoro. Terminati questi investimenti, molti sono ritornati in patria, la maggioranza si è trasferita a Buenos Aires o a Rio Negro, pochi italiani sono rimasti qui. La maggioranza è di origine spagnola e viene detta brutos perchè cattiva, discendente dalle vecchie guardie carcerarie. Negli anni 50-60 arrivava una nave di viveri ogni 4 mesi, la frutta e la verdura esisteva solo in scatola. Ora la città ha 70.000 abitanti, vive principalmente di turismo e di iniziative statali nonché di lavoro dato dalle aziende del settore elettronico, qui ubicate per le notevoli agevolazioni fiscali, comunque i prezzi sono più alti che nel resto del paese. Questo è un piccolo resoconto dei nostri primi 15 giorni di viaggio. Saluti cari e a risentirci. Adriana e Giancarlo.

Vi alleghiamo alcune foto:


Brindisi dell'ultimo dell'Anno

Adriana con don Lino Frizzarin e don Mario

Famiglia di otarie

Ushuaia - Isola de los pajaros

Canale di Bearle Las Gaviotas

consegna GAGLIARDETTO uno Sergio Marconcini

finale della carretera austral