lunedì 11 febbraio 2008

San Carlos di Bariloche - 8 febbraio 2008



San Carlos di Bariloche 8 febbraio.
Carissimi, rieccoci
Prima di partire da Ushuaia abbiamo visitato il Museo delle Carceri e il Presidio Militare dove oltre alla storia della nascita della città e di come si svolgeva in quei tempi la vita, nel carcere viene ampiamente illustrato lo sviluppo della città stessa . C’è un padiglione italiano con articoli di giornali che raccontano dell’arrivo di una intera nave piena di bolognesi e friulani ingaggiati dall’impresa Carlo Borsari. Essi arrivarono nel 1948 portando al seguito case prefabbricate, alcune esistono a tutt'oggi, il medico, il prete,i maestri e perfino i giochi delle bocce. Costruirono il quartiere degli emigranti italiani e diedero impulso alla realizzazione delle varie infrastrutture della città.
Il 18 gennaio siamo arrivati in terra cilena a Punta Arenas, città molto più strutturata di Ushuaia essendo stata un porto importante prima della apertura del canale di Panama; lì avevano sede importanti compagnie di navigazione, società di assicurazioni e furono eretti molti palazzi dei ricchi allevatori o di chi si era arricchito con le miniere d’oro. In città esiste un Club Italiano con annesso ristorante e all’ingresso del cimitero cittadino emerge una cappella intitolata alla Fratellanza Italiana.Gli italiani e i loro discendenti si dedicano prevalentemente al commercio. E’ stata molto interessante la visita al museo Regionale Salesiano dove viene messa in evidenza l’opera del Padre Alberto De Agostini che, appassionato di andinismo e di fotografia, scoprì e valorizzò e fece conoscere al mondo intero molti luoghi e popolazioni indigene. Merita una visita anche il palazzo-museo Braun a dimostrazione del tenore di vita che conducevano le famiglie abbienti nel primo ‘900. Nella piazza principale c’è un bel monumento a Magellano; a lato c’è la statua di una indigena ignota alla quale è consuetudine baciare la punta del piede come porta fortuna.
Lunedì ci siamo recati a Puerto Natales, base principale di entrata per chi si reca al Parco del Paine, considerato il più bello del Sud America. Al nostro arrivo abbiamo saputo che il Sindaco della città era veneto. Nel pomeriggio ci siamo recati nel Municipio, l’alcalde Mario Margoni ci ha accolto con grande cordialità e raccontato la sua vita. E’ in Patagonia dal 1957, ha tre figli laureati, uno conduce l’azienda agricola di famiglia di 16.000 ettari con 5200 mucche ( quando sentiamo parlare di miliaia di ettari pensiamo a latifondisti ecc,ma la realtà può essere diversa. Basti pensare che da noi 5.200 mucche vengono allevate in un solo capannone).E' l'unico sindaco italiano di tutto il Cile e gli abbiamo consegnato il Gagliardetto della Regione Veneto assieme a un libro sul '900 italiano. Poi abbiamo incontrato don Fernando Martellozzo al quale abbiamo portato i saluti dell’amico Giancarlo Carrara. E’ nativo di Santa Giustina in Colle e dirige la scuola Salesiana frequentata da oltre 1200 alunni. Il terzo italiano che vive a Puerto Natales è un piemontese. Con don Fernando abbiamo fatto un giro in città e visto alcuni luoghi dove svolge l’attività di parroco. Siamo stati 15 giorni fra i luoghi più affascinanti, anche se molto impegnativi, della Patagonia cilena ed argentina Un giorno nel Parco del Paine, al ns. rientro in camper per il pranzo, abbiamo incontrato Giuliano Fallerini di Mestre. Ci ha raccontato che il giono prima era in escursione con degli amici, che ad un tratto non li ha più visti; di essere disceso alla macchina ma di non avere le chiavi e di non avere più rivisto i compagni . Nonostante avesse una carta prepagata e degli euro, nessuno gli ha fatto credito e ha dormito nel sacco a pelo e saltato i pasti . Gli abbiamo dato dei soldi per comperare il biglietto del bus.
Siamo rientrati in Argentina e siamo rimasti due gg a El Calafate porta di ingresso da sud al Parco de Los Glaciares, la zona più ampia al mondo di ghiacciai dopo l’Antartide. In quella zona c’è una fenditura nelle Ande che permette un forte passaggio delle fredde perturbazioni che provengono dal Pacifico e che scaricano molta neve e danno origine ai ghiacciai.
Fra i più famosi abbiamo visto il Perito Moreno, alto quasi 70 metri, rumoroso per le frequenti rotture, molto spettacolare anche perchè si ammira da molto vicino; il Viedma particolarmente bello per i forti colori blu-azzurri ed il glaciar Huemul sopra il Lago del Desierto che ci ha permesso di vedere la funzione dei ghiacciai: il ghiacciaio e il suo scioglimento, lo scorrere dell’acqua che scendendo formava un laghetto e un ruscello che da lì iniziava un lungo percorso. Il punto di attrazione principale del parco è il Fitz Roy, mitica montagna sognata di essere scalata da ogni andinista.Il giorno dopo abbiamo visitato la Gola del rio Pinturas dove si trova la Cueva de Las Manos, pareti e grotte con una serie di pitture rupestri, che raffigurano soprattutto mani sinistre, risalenti a 7500 anni avanti Cristo. Percorrendo sempre la mitica Ruta 40, ci siamo fermati di fronte a delle capanne perché attratti da una alta bandiera : era una comunita’ di Mapuche in causa con i ns. Benetton, nuovi proprietari di quelle terre. I Benetton li hanno denunciati per occupazione abusiva, non avendo i Mapuche documentazioni che dimostrino i loro diritti sulle terre che loro rivendicano. Nel 2004 sono stati a Roma per risolvere la disputa e si sono incontrati con Luciano ( così lo nominano con simpatia) . Noi abbiamo detto di avere letto di alcune donazioni o concessioni fatte dai Benetton, ma loro hanno affermato che non è stata mantenuta la promessa. Abbiamo altresì fatto presente che in Italia i Benetton godono della massima stima, che sono dei progressisti, che si sono fatti con il proprio lavoro e che non vengono per sfruttare la natura ma che investono capitali e capacità per migliorare l’ambiente, le condizioni dei lavoratori e la qualità degli animali Sono stati entusiasti per lo scambio di idee anche se sono rimasti nelle loro convinzioni e felici di essere fotografati con noi. Siamo riusciti ad arrivare a Bariloche il 3 sera, cotti dal caldo e dalla stanchezza perché in questi giorni le temperature sono oscillate fra i 35° e i 37°.
Qui a San Carlo di Bariloche tra le altre cose abbiamo visitato il Museo Patagonico dove abbiamo letto del notevole apporto dato allo sviluppo della città dal veneto Primo Capraro, arrivato come cercatore d’oro ma in seguito dedicatosi all’edilizia contribuendo allo sviluppo della città. Viene ricordato anche per il suo modo di parlare e scrivere più in veneto che in castigliano. In centro c’è un Istituto scolastico intitolato a Dante Alighieri con la sede della associazione Italiani. Abbiamo incontrato la professoressa di italiano Signora Bianca di origini abruzzesi la quale, sentendo che arrivavamo da Padova, ha telefonato al , nostro compaesano di . è il Direttore dell’Ufficio scolastico Consolare per la Patagonia, è persona molto affabile. Gli abbiamo donato alcuni volumi di storia italiana e di fotografia del veneto che con nostra soddisfazione sono stati apprezzati e giudicati preziosi; gli abbiamo consegnato anche il gagliardetto della regione. Ci sono scuole, come quella di cui stiamo parlando, che ricevono contributi dallo Stato italiano per i corsi della nostra lingua , e per questo i ns Uffici Consolari esercitano un controllo.
Questo è a grandi linee quello che abbiamo fatto tra Ushuaia e San Carlos di Bariloche. Alcune nostre considerazioni: gli argentini sono molto nazionalisti, ci tengono molto alle visite degli stranieri, ringraziano di essere venuti, chiedono se l'Argentina ti piace e che cosa ti è piaciuto di più. Un signore di Mar del Plata ci ha mandato una e-mail di ringraziamento perché ha visto il nostro camper nella sua città che solitamente è frequentata da soli argentini (è la loro Rimini). C’è una evidente e forte rivalità con i Cileni come nel nel propagandare le loro località. La "la Fine del Mondo" è Ushuaia per gli argentini e Punta Arenas per i Cileni ;la capitale mondiale del trekking è Puerto Natales per i Cileni, El Chalten (originario nome del Fitz Roy) per gli argentini.I Cileni invidiano un po’ le ricchezze naturali dell’Argentina anche se ne criticano la loro gestione. Queste località sono sorte circa un secolo fa, El Chalten addirittura nel 1985. Stanno asfaltando alcune strade, compresi alcuni tratti della Ruta 40 e per questo motivo in alcuni punti provvisori o su deviazioni esse sono peggiorate il che vuol dire percorribili soltanto da fuoristrada o bus o autocarri e per tratti di tre-quattrocento km non trovi né vita umana nè di animali e tanto meno stazioni di servizio. Noi abbiamo incontrato solo uno sfortunato motociclista palermitano che ci ha chiesto di gonfiare la gomma disastrata e che ci ha raccontato di avere perso il compagno di avventura che si era rotta una clavicola cadendo il giorno prima rovinosamente dalla moto . Solo sassi e polvere a volte anche fresca perchè l’abbiamo trovata anche in frigorifero Il camper è sempre il personaggio n.1, ammirato e fotografato; per fortuna l’avevamo rinforzato prima della partenza ma non è adatto a queste "strade" dove o si va a 15-20 all’ora o si sconquassa tutto l’arredamento interno per le fortissime vibrazioni. A parte gli automatismi andati in tilt quasi all’inizio del viaggio, abbiamo avuto l’allentamento del tubo di scarico con conseguente odore di gasolio e per di più un forte odore di gas che ci ha preoccupato per due giorni. Abbiamo eliminato il settore riscaldamento e adoperato solo il fornello. Arrivati a Bariloche Giancarlo si è accorto che con i salti e le vibrazioni la caldaia si era staccata da un supporto e provocato la rottura della tubazione di rame che porta il gas alla caldaia stessa. Tutta la giornata di lunedì siamo stati impegnati a togliere polvere e ad avvitare i mobili pensili. Il mobiletto del bagno si stava staccando del tutto, Adriana aveva avvertito che il neon si era mosso ma in realtà era il neon che teneva ancora su il pensile. Un artigiano ci ha fornito un nuovo tubo per il gas con i raccordi per il costo di euro 1 (uno).Abbiamo fatto lavare il camper e dare una controllata alle sospensioni e alla trasmissionie che sembrano a posto. Vi diamo alcuni prezzi argentini:
il Corriere della Sera costa 0,50 pesos, nove volte meno che in Italia perchè 1 euro = 4,60 pesos.
Il gasolio in Patagonia costa 1,59 pesos al litro ma agli stranieri lo fanno pagare 2,80 mentre nelle altre zone varia da 2,00 a 2,30 pesos al litro per tutti. Il campeggio di sei giorni a Bariloche, che è considerata la Cortina d’Ampezzo dell’Argentina, costa come una giornata a Sottomarina. Partiremo sabato con destinazione San Martin de los Andes e poi ripasseremo in Cile, direzione Isola di Chiloè e risalita fino a Santiago, Valparaiso e poi di nuovo in Argentina a Mendoza da dove ci risentiremo. Ciao e bacioni a tutti.

Camper protagonista













Strada Patagonica














Io con Don Ferdinando














Noi con il sindaco di Puerto Natales















Adriana e la Cascata del Paine













La Volpe













Il gaucho



















Noi al Perito Moreno













Il camper al Fitz Roy



















Il Ghiacciaio Viedma










Adriana e il ghiacciaio Huemul



















Noi e la Cueva de Los Manos















E noi i Mapuche